È iniziata la rivoluzione del Suning!

Sono serviti meno di undici mesi, quarantatre partite e tre allenatori per poter convincere il Suning a far partire una rivoluzione storica. Mentre a Milano i tifosi vagavano nella disperazione per i pessimi risultati, in quel di Nanchino si è persa totalmente la pazienza tanto da prendere provvedimenti improvvisi… o forse no. Chiaramente c’era un programma stabilito mesi fa che tutto d’un tratto ha preso piede con l’evolversi degli eventi, ma andiamo con ordine.

 

L’esonero di Stefano Pioli

Il Suning aveva già pensato di sollevare Pioli nel corso del mese di aprile durante la ruota di match difficili, per la precisione, dopo l’assurdo pareggio nel derby di Milano. La dirigenza italiana formata da Ausilio, Gardini e per questa volta il naturalizzato Zanetti, si è però opposta. Più di tutti a non volere l’esonero era Ausilio ovvero il primo dirigente a consigliare l’arrivo di Pioli dopo l’addio di Frank de Boer, voluto invece da Erick Thohir. Così il Suning ha temporeggiato ma le ulteriori sconfitte rimediate contro Napoli e Genoa, hanno convinto il colosso cinese a decidere per la prima volta in piena autonomia. Anche la squadra aveva smesso di seguire il suo allenatore e la sostituzione Icardi Palacio in quel di Marassi, ha sancito la completa rottura con lo spogliatoio. Dunque martedì 9 maggio alle ore 22:30 viene annunciato l’esonero di Pioli, tra l’altro in un orario strategico che coincide con la fine della partita di Champions League, con l’obiettivo di togliere spazio mediatico alla Juventus. Un esonero che ha sorpreso tutti, per primi i media che non hanno potuto anticipare la notizia come spesso accade, e non per ultimo Pioli il quale credeva di concludere la stagione prima di dover lasciare la panchina nerazzurra.

 

L’annuncio di Walter Sabatini e le conferme su Dario Baccin

Qualche ora dopo l’esonero di Pioli, le voci del giorno precedente che vedevano Sabatini ad un passo dal diventare consulente di Suning, sono diventate realtà. La mattina seguente, nel fuso orario italiano, si è tenuta la conferenza stampa a Nanchino per presentare Sabatini come nuovo Coordinatore Tecnico di Suning Sports, ovvero la holding del gruppo Suning che detiene la proprietà del Jiangsu Suning e dell’Inter. Se non fosse chiaro, l’ex ds della Roma è l’uomo di fiducia del Suning che prenderà parte alle decisioni fondamentali per ambe le squadre, in particolar modo sul fronte tecnico sportivo dove avrà l’ultima parola. Inoltre Sabatini ha dichiarato che non si trasferirà in Cina bensì a Milano dove cercherà di curare gli interessi dei club tra cui, forse, una nuova squadra prossima all’acquisto in Belgio o in Portogallo. Senza ombra di dubbio WS non è stato scelto dall’oggi al domani ma da diverso tempo, ciò significa che Sabatini stesse già lavorando e impartendo direttive non ufficiosamente. Inoltre c’è la possibilità che Ricky Massara, suo collaboratore fidato, possa lasciare la dirigenza della Roma per raggiungerlo a Milano.

Un altro arrivo del quale si attende solo l’annuncio è la nomina di Dario Baccin come nuovo capo osservatori dell’Inter. Attualmente è in forza al Palermo in veste di direttore dell’area tecnica e responsabile del settore giovanile, ma già da qualche mese l’ex calciatore sembrava fosse destinato a lasciare la Sicilia, per molti in direzione Torino sponda Juventus.

Il nuovo coordinatore tecnico del Suning Sports Walter Sabatini al termine della conferenza stampa di presentazione a Nanchino. Insieme a lui i vertici del Suning tra cui l’amministratore delegato dell’Inter Jun Liu e Steven Zhang. 10-05-2017 (Photo via Suningsports.com)

 

Il futuro di Ausilio e le indiscrezioni su Oriali

Il ds Piero Ausilio quasi certamente era a conoscenza dell’imminente arrivo di Sabatini ed è comunque rimasto, forte di aver ottenuto il rinnovo contrattuale fino al 2020 ad aprile e dopo mesi di trattative. Attualmente Ausilio può continuare a ricoprire la stessa carica con la consapevolezza che WS avrà gran voce in capitolo, ma per qualcuno ci sarebbe incompatibilità tra i due dirigenti ed è dunque probabile che possano sorgere diversi scontri, sopratutto sul fronte mercato. Ad oggi parlare di dimissioni è prematuro quindi dobbiamo aspettare i prossimi arrivi in dirigenza che potrebbero condizionare il lavoro e l’autorità di Ausilio; di chi stiamo parlando? ovviamente di Lele Oriali. Dopo qualche contatto negli ultimi mesi, le possibilità di un suo ritorno sono altissime infatti diverse fonti autoritarie confermano la sua disponibilità a tornare in nerazzurro nel ruolo di team manager, colmando così un vuoto tra dirigenza e spogliatoio non indifferente. Attenzione: l’arrivo di Oriali alzerebbe le possibilità di vedere adesso, o in futuro, Antonio Conte sulla panchina dell’Inter.

Il vicepresidente Zanetti in compagnia di Antonio Conte e Lele Oriali, in visita alla Pinetina durante l’inizio del percorso con la Nazionale Italiana. 28-08-2014 (Photo by Getty Images)


Conte o Simeone? c’è anche un piano B

Se qualcuno crede che il Suning non abbia ancora deciso chi sarà il nuovo allenatore dell’Inter, si sbaglia di grosso. Nessuno sapeva dell’esonero improvviso di Pioli e tanto meno nessuno ha anticipato la notizia sull’arrivo di Sabatini, dunque prendete in considerazione l’idea che la società possa sorprendervi nelle prossime settimane. È noto a tutti che il Suning voglia iniziare a portare a casa risultati e che, di conseguenza, voglia ingaggiare fin da subito un grande allenatore. Per far sì che Conte o Simeone possano accettare ci devono essere dei presupposti fondamentali: il primo su tutti è dare carta bianca all’allenatore su ogni fronte e sulla base di un progetto pluriennale. Da allenatore si diventa manager con piene autorità all’interno del club, sopratutto sulla questione mercato e sulla gestione dei giocatori in rosa. In secondo luogo servono soldi, ma davvero tanti soldi altrimenti non c’è la minima possibilità che uno dei due allenatori rinunci ai circa 7 milioni di euro d’ingaggio o ad una ricca proposta di rinnovo dal rispettivo club. Per fortuna il Suning non ha alcun problema economico e sembrerebbe disposta a concedere ogni tipo di facoltà al suo nuovo allenatore; resta solo da capire quale sarà il suo nome.

La società sta puntando Antonio Conte e i suoi buoni rapporti con Oriali, ad un passo dal ritorno in nerazzurro, costituiscono un buon pretesto per avere la coppia dei miracoli della Nazionale Italiana sulla panchina dell’Inter. Non si può negare l’esistenza di diversi contatti con l’allenatore dei blues nel corso degli ultimi mesi, e chissà se non sia stato proprio Sabatini ad aprire il tavolo della trattativa. Ci sarebbe un indizio interessante in quanto l’Inter avrebbe chiesto ad un ex assistente di Conte ai tempi di Siena e Juventus, ovvero Cristian Stellini, di liberarsi dal suo incarico di allenatore della primavera del Genoa.

Invece è totalmente diversa la situazione di Simeone che non risulta essere un’alternativa nonostante sembri apparentemente più lontano. L’allenatore dell’Atletico Madrid ha già concluso la sua stagione a causa del suo posizionamento nella Liga e in Champions League, fatti che porterebbero a ipotizzare il momento di cambiare aria in una piazza in cui sono stati raggiunti traguardi incredibili negli ultimi anni. In realtà il ciclo dei colchoneros non è ancora finito, dunque non c’è motivo di pensare che Simeone possa lasciare Madrid. E se ve lo state chiedendo, non è nemmeno la presunta clausola rescissoria (sul quale non esiste alcuna prova) da 50 milioni di euro ad abbassare le probabilità di vederlo a Milano. In realtà il cholo sta già pensando alla prossima stagione però vuole conferme dalla società per poter migliorare nettamente la squadra con l’obiettivo di vincere in Spagna o in Europa già il prossimo anno, ed è proprio qui che si presenta il problema perché l’Atleti si sta impegnando a rimuovere definitivamente la fastidiosa sanzione che bloccherebbe le sessioni di mercato del 2018.

Diego Pablo Simeone fotografato al Vicente Calderón. (Photo by Getty Images)

 

Non potevamo escludere il piano B chiamato Luciano Spalletti nel caso in cui il Suning non riesca a convincere i due allenatori sopracitati prima di giugno. Attualmente il tecnico è in uscita dalla Roma e sta aspettando la chiamata di un club di livello per poter fare il salto di qualità, inoltre Sabatini può agevolare il suo arrivo grazie agli ottimi rapporti con l’allenatore toscano nati durante la collaborazione nella capitale. Ribadiamo che Spalletti non è un obiettivo ma l’alternativa dell’ultimo momento.

Ormai è solo questione di tempo ed entro 19 giorni conosceremo il nome del nuovo allenatore dell’Inter.