110 milioni di motivi per fare gol

Dopo un’estate incerta giunta al termine con settimane di silenzio, il 7 ottobre è terminato definitivamente il tormentone di mercato che vedeva protagonista Mauro Icardi. Attraverso una nota sul sito ufficiale, l’Inter ha comunicato il rinnovo contrattuale del suo capitano fino al 2021. Ovviamente non sono state comunicate le cifre dell’adeguamento ma secondo le indiscrezioni l’argentino guadagnerà circa 5,5 milioni di euro l’anno (diritti d’immagine compresi al giocatore) senza considerare eventuali bonus personali e di squadra. Inoltre la società si è tutelata per futuri mal di pancia inserendo nel contratto una clausola rescissoria pari a 110 milioni di euro esercitabile soltanto dai club esteri.

In realtà l’accordo per il rinnovo con il giocatore è stato formulato al termine della sessione di mercato per accontentare la famiglia Icardi e per placare gli animi dei tifosi nerazzurri preoccupati dai rumour di mercato, quindi la società ha ragionevolmente tamponato la situazione rimandando l’ufficialità dell’accordo più avanti in modo da iniziare il campionato senza alcun disagio.

 

Mauro Icardi in posa con la maglia nerazzurra nella sala trofei dell'Inter nel giorno del rinnovo contrattuale
Mauro Icardi in posa con la maglia nerazzurra nella sala trofei dell’Inter nel giorno del rinnovo contrattuale

 

Così è stato scampato il pericolo Napoli che durante la sessione di mercato estiva ha tentato di privare l’Inter del suo capitano con cospicue offerte al club e al giocatore. Anche la Juventus si è affacciata e nonostante non abbia mai presentato offerte, ha dimostrato di essere molto brava nell’indebolire i suoi diretti avversari pagando clausole rescissorie cosicché possa rinforzarsi con giocatori dal talento sopraffino. Dall’estero invece poca cosa: a parte i contatti con l’Atletico Madrid e qualche interesse da Londra (sponda Arsenal e Chelsea), nessun big ha avuto il coraggio di bussare alla porta dell’Inter.

Rumour, contatti e offerte che non sono serviti a nessuno se non a Wanda Nara, moglie e procuratrice di Maurito, che n’è uscita vincitrice ottenendo il rinnovo, o meglio, l’adeguamento tanto voluto dalla famiglia Icardi, innamorata della città di Milano e dell’Inter. Indubbiamente è stata la strategia peggiore per ottenere ciò che desideravano ma non gli si può negare invece che sia stata la soluzione più efficace per vedere Icardi vestire la maglia nerazzurra per ancora qualche anno. Tralasciando le tecniche di persuasione e di mercato, noi siamo sempre dalla parte del club e saremmo ipocriti se vi dicessimo che è stato corretto il mezzo con il quale Icardi ha ottenuto il rinnovo. Senza ombra di dubbio avrebbe potuto optare per una via migliore ed è questo che ci si aspetterebbe dal capitano di una squadra di calcio ma dobbiamo mettere da parte il sentimentalismo e tornare nel grigio business di questo sport.

 

Icardi e Wanda Nara insieme al DS Piero Ausilio al momento della firma del rinnovo contrattuale

 

Se da un lato molti tifosi credono che la società abbia ceduto facendosi piegare dalla volontà di un giocatore e consorte, dall’altro c’è chi invece ha preso con filosofia la scelta del club rimarcandone invece la sua forza. In linea al progetto societario, l’obiettivo era quello di trattenere Icardi perché ritenuto un giovane talento sul quale costruire una squadra vincente, dunque era di fondamentale importanza trovare una soluzione per non perdere l’argentino. Un altro punto essenziale da cogliere è che il Suning ha dimostrato di non avere alcun problema nel sborsare ancora quattrini per il solo ingaggio di un giocatore, nonostante i debiti, il fair play finanziario, la crisi mondiale e Mago Merlino. Ormai da anni l’Inter è sotto la spietata lente d’ingrandimento di associazioni calcistiche, di giornalisti e giornalai che colpevolizzano il club trovandone in ogni situazione l’errore. A tutto ciò il Suning ha voluto rispondere con uno schiaffo morale e senza perdere tempo.

A sottolineare la forza del club c’è una clausola rescissoria di cui si parla poco ma che diffonde lo stesso rumore dei soldi prodotto dalla famosa campanella della borsa di New York a Wall Street. Quantificare 110 milioni di euro non è facile ma per fare un esempio, con quella somma di denaro l’Inter potrebbe coprire circa 1/3 della somma totale dei debiti stimati al momento dell’arrivo di Erick Thohir. Per essere più spiccioli, potremmo dirvi che se qualcuno dovesse esercitare la clausola rescissoria, l’Inter incasserebbe la stessa somma che la UEFA ha versato quest’anno nel pacchetto ricavi dei club italiani (Fonte: Calcio e Finanza, i ricavi delle italiane in Champions) o ancora potremmo dirvi che con la stessa cifra vedremmo giocatori come James Rodriguez Gareth Bale vestire la maglia nerazzurra.

L‘Inter è stata di parola perché continua a sostenere il suo progetto per tornare vincente e vuole farlo con Icardi, proprio come da lui richiesto, ma adesso sarà l’argentino a dover dimostrare qualcosa.