Pioli, molto più di un normalizzatore

Nel giorno in cui l’Inter annunciò l’arrivo di Stefano Pioli, la tifoseria nerazzurra è apparse divisa per le opinioni contrastanti. I nostalgici dell’era triplete criticarono fortemente la società per la scelta spicciola, richiedendo l’approdo di un allenatore internazionale, magari con un convincente palmarès. Invece i tifosi più obiettivi appoggiarono la semplicità della scelta proprio per rimediare alla complessità del progetto che Frank de Boer, appena esonerato, aveva in mente per la sua squadra. Indubbiamente sono dei pareri contrastati ma validi da entrambe le prospettive dato che ogni filosofia calcistica ha i propri punti di forza se applicati nel modo corretto. Nonostante ciò tutti i tifosi della beneamata furono d’accordo solo su una cosa: Pioli sarà solo un traghettatore.

Doveva essere una scelta temporanea per mettere ordine alla confusione che l’allenatore olandese aveva lasciato, sopratutto se la stagione ha appena avuto inizio e non c’è tempo per nuovi e complessi cubi di Rubik. Così, dopo un casting molto discutibile per la poca discretezza tenuta dal club, il Suning ha accolto il parere di alcuni uomini della dirigenza tra cui Ausilio che fin dall’inizio aveva proposto l’ex allenatore della Lazio.

Stefano Pioli e Walter Samuel durante un allenamento al Centro Sportivo Suning

 

Dunque Pioli, dichiaratosi interista da sempre, ha iniziato a lavorare con umiltà cercando di rendere tutto più semplice, quasi “normale” infatti qualche giornalista sportivo l’ha definito per l’appunto “normalizzatore” e a tal proposito il neo allenatore dell’Inter ha voluto esprimere la sua opinione durante la conferenza stampa di presentazione.

“Il dizionario dice che è colui che riporta alla normalità. L’Inter vuole qualcosa in più della normalità. Spero che a fine stagione possiate dire che sono un potenziatore”

(La Gazzetta Dello Sport)

E nella sua normalità, Pioli ha richiesto nel suo staff Walter Samuel nel ruolo di collaboratore tecnico. L’eroe del triplete ha le capacità per sistemare la difesa perché Pioli, da ex difensore, sa benissimo quanto è importante il reparto difensivo nel calcio, sopratutto in Serie A. Dopo aver raccolto un pareggio del derby di Milano e una pesante eliminazione dall’Europa League, tra l’altro non pienamente colpevole per il posizionamento nel girone, finalmente qualcosa inizia a cambiare. Nella normalità che Pioli doveva trasmettere, tornano ad esserci delle gerarchie giusitificate da una scelta fissa dei titolari e ad Appiano Gentile finalmente si percepisce serenità. L’ex allenatore della Lazio si accorge che Medel può migliorare il suo rendimento se spostato in difesa e che a centrocampo serviva un nuovo innesto con delle precise caratteristiche tecniche, quindi negli ultimi giorni del 2016 si tiene un vertice di mercato con il ds Ausilio e con il Suning, disponibile ad esaudire le richieste del nuovo allenatore. E così nel mercato di riparazione arriva Gagliardini e tutto il centrocampo ne risente positivamente a partire da Joao Mario, meno sottoposto a carichi di lavoro, e da Kondogbia decisamente più sereno in campo. Nella sua normalità anche il reparto offensivo gioisce: Perisic sembra rinato, Candreva torna ad essere l’uomo decisivo come nella sua Lazio e il capitano Icardi riesce ad essere il giocatore più influente in Europa per esser stato coinvolto in 23 goal.

L’esultanza di Stefano Pioli durante il Derby della Madonnina terminato in parità (Milan 2 – 2 Inter, 20 novembre 2016)

 

Qual è il risultato del “normale” lavoro di Pioli? in Serie A ha conquistato 28 punti in 12 match, per essere più precisi: nove vittorie, un pareggio e due sconfitte. Dal suo approdo alla panchina nerazzurra, l’Inter conquista il miglior rendimento del campionato raggiungendo il primo posto per media punti. Calcoli a parte, ciò che risulta più entusiasmante è che l’Inter ha vinto 7 partite consecutive in campionato, segnando una striscia positiva che non accadeva dal novembre del 2012. Concluso il mese di gennaio la classifica cambia volto e i nerazzurri si trovano al quarto posto dopo ventidue giornate, recuperando così una situazione drammatica.

Nonostante la striscia di vittorie si sia conclusa con una sconfitta immeritata nel match Juventus – Inter, i nerazzurri hanno disputato una grande partita da squadra di alta classifica. Pioli ha preparato molto bene la gara dal punto di vista tattico e ha avuto il coraggio di presentarsi a Torino con una squadra offensiva con l’intento di mettere in difficoltà i bianconeri. E’ inutile nascondere che l’Inter sta iniziando a giocare bene trovandosi soltanto a metà in un percorso di crescita; dunque non c’è da preoccuparsi perché con il tempo si potrà porre rimedio per ridurre il gap.

Stefano Pioli non è un “normalizzatore” ma è molto di più perché ha risollevato l’Inter da una stagione che sembrava ormai finita, trasformando un gruppo di giocatori in una squadra organizzata, trasmettendo fiducia e risvegliando l’entusiasmo dei tifosi. Ad oggi la strada è ancora lunga ma Pioli si sta giocando le sue chances per prolungare la sua permanenza a Milano e forse per conquistare un soprannome più prestigioso come Normal One”, appellativo preso momentaneamente in prestito dall’allenatore del Liverpool Jürgen Klopp.